GUERRA APERTA CONTRO LO STREAMING ILLEGALE
La notizia era nell’aria già dai primi di settembre quando telegiornali ed altri mass media segnalavano grandi iniziative da parte delle autorità competenti per smantellare il fenomeno IPTV. Ieri la polizia ha chiuso Xtream Codes, mandando offline tantissimi server che trasmettevano illegalmente i canali TV sia digitali che pay tv di tutto il mondo. Il fenomeno ha avuto il suo impatto anche su tantisismi siti e applicazioni che facevano uso di queste “liste” pirata
Questo articolo spiega cosa sono i codici Xtream e quali sono le conseguenze per chi ne usufruisce.
Cosa è successo a Xtream Codes?
Ieri, 18 settembre 2019, la polizia di Italia e Germnaia ha sequestrato i server iptv gestiti da Xtream Codes e con essi anche le persone implicate in questo business illegale che ormai spopola in tutto il continente. In seguito al raid, tutti i pannelli Xtream Codes, i server back-end e gli account dei social sono andati offline. Tutti i server sono stati sequestrati durante l’operazione.
In totale, sono stati sequestrati 181 server, 30 dei quali erano server principali e gli altri server “ritrasmessi”. L’intera indagine è stata avviata in Italia quando un rivenditore è stato sorpreso a vendere abbonamenti al servizio IPTV Xtream Codes. Rivenditori e operatori di Xtream Codes.
Cos’é Xtream Codes?
Xtream Codes è un pacchetto software IPTV acquistabile facilmente su internet che ti consente di creare liste IPV. Non siamo molto epsrti in questo campo ma da quel che sappiamo, tramite un pannello è possibile creare liste con canali di tutti i tipi: Sky, DAZN, Netflix, canali sportivi come Bein e BT Sport ma anche i canali in chiaro di rai e Mediaset. IPTV è un mondo illimitato dove ogni acquirente paga per vedere i canali richiesti che ovviamente vengono trasmessi in modo non autorizzato e quindi illegalmente.
Se mi iscrivo a un provider IPTV che ha utilizzato i codici Xtream, sono a rischio?
A rischiare sanzioni sono non solo i responsabili dell’organizzazione, ma anche chi ha fruito del servizio (ovvero l’utente finale): i primi rischiano di essere accusati di associazione a delinquere finalizzata alla riproduzione e alla commercializzazione illecita di IPTV con l’aggravante del reato transnazionale; per i secondi è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multe fino a € 25.822.
Tramite indirizzo IP è facile risalire anche a chi ha acquistato queste liste IPTV e le multe in italia sono anche abbastanza salate. È proprio per questo che per limitare i danni e per non rischiare, molti acquirenti di IPTV si affidano anche ai servizi VPN. Tramite VPN è possibile cambiare IP e “mascherare” la propria connessione con un indirizzo estero. Per saperne di più vi invitiamo a leggere gli articoli che trovate in questa pagina.
Cosa succederà adesso nel mondo delle app?
Inevitabilmente, la chiusura di Xtream Codes genera un effetto domino che si ripercuote anche sulle applicazioni e siti di streaming che facevano uso di questi flussi. È Probabile quindi che le app come KODI e tanti altri siti di streaming illegale abbiano seri malfunzionamenti.
Per ulteriori chiarimenti, domande o informazioni di qualunque tipo non esitate a contattarci tramite il widget Assistenza Tecnica o tramite l’App Ufficiale.
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Ciao..
Ma quindi è a rischio solo l’utente che paga per queste liste, oppure ci saranno dei problemi anche per chi guarda in streaming gratuitamente, per esempio su liste IPTV di EKM?
Se fosse così dovrebbero multa 8 persone su 10 visto che chi non usa le app comunque vede streaming dai siti. Ma secondo voi davvero possono multare chi fa uso di streaming libero? Ma dai..
no..ma volevo solo una conferma. Le persone hanno bisogno di certezze.. Grazie!
Figurati 🙂
I sever sono aperti
Buona notizia 🙂