HUAWEI BANNATA DA GOOGLE
Qualche mese fa la notizia dell’approvazione dell’articolo 13 aveva messo in agitazione il mondo del web ed in particolar modo di YouTube e Wikipedia ma questa volta è Google ad avere il coltello dalla parte del manico; è ormai di dominio pubblico la notizia del ban imposto dal colosso di Mountain View nei confronti della nota azienda cinese Huawei. I motivi di questa decisione non sono tuttavia ufficiali ma sembrerebbe che i rapporti tra i due giganti siano in crisi da oltre un anno e mezzo. In questo lasso di tempo, gli Stati Uniti hanno cercato l’estradizione del CFO di Huawei Meng Wanzhou, figlia del fondatore e CEO Ren Zhengfei, per accuse di frode.
La fonte principale della controversia, tuttavia, è la convinzione da lungo tempo dei legislatori e della comunità dei servizi segreti degli Stati Uniti che Huawei agisce per conto del governo cinese e teme che le sue attrezzature possano essere utilizzate per spiare altri paesi e aziende, minando la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ponendo rischi per la sicurezza e la cibersicurezza per i clienti americani e britannici. Con Huawei tagliato fuori dal programma ufficiale di licenze Android di Google, il futuro dell’azienda è in bilico, creando incertezza sul futuro delle imprese cinesi in mezzo alla guerra commerciale del presidente Donald Trump e sollevando serie domande sul ruolo di Huawei negli ecosistemi Windows e 5G.
È questo il motivo per cui gli Stati Uniti hanno vietato alle aziende di utilizzare le apparecchiature di rete Huawei nel 2012 e la società è stata aggiunta al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per l’Industria e la Sicurezza delle Entità il 15 maggio, a seguito di un ordine esecutivo del presidente Donald Trump che ha vietato Huawei dagli Stati Uniti reti di comunicazione.
Ecco il post pubblicato da Android su Twitter:
Traduzione:
Per le domande degli utenti Huawei in merito ai nostri passaggi per conformarsi alle recenti azioni del governo degli Stati Uniti: ti assicuriamo che, mentre rispettiamo tutti i requisiti del governo USA, servizi come Google Play e sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sul tuo atuale dispositivo Huawei .
Huawei è stata dunque inserita nella lista dei marchi che non possono utilizzare Android se non sotto una licenza amministrativa; questo significa che senza un accordo legale, i futuri smartphone Huawei molto probabilmente avranno si Android, ma la versione open source, ovvero quella senza il Play Store e le altre applicazioni Google (gapps) come Gmail, Google Maps, Chrome ecc. ecc. In altre parole, i dispositivi Huawei, così come anche gli Honor, potrebbero avere un sistema operativo in stile Amazon FireStick.
Dopo la prima dichiarazione però il gigante Google ha fatto un piccolo passo indietro concedendo a Huawei una proroga di 90 giorni che permetterà a Huawei di acquistare beni americani per mantenere le reti e realizzare gli aggiornamenti per la sua linea di smartphone. Nel caso di Google, l’azienda potrà fornire aggiornamenti software a Huawei per i suoi telefoni Android, mentre i fornitori di componenti hardware potranno completare a Huawei le consegne per i prodotti precedentemente realizzati e ordinati. Inoltre questo tempo permetterà alle società di telecomunicazioni che dipendono dalle infrastrutture e prodotti Huawei di avere il tempo di trovare soluzioni alternative. Tutti gli acquisti di parti e componenti che serviranno per la fabbricazione di nuovi prodotti Huawei dovranno prima passare dall’approvazione attraverso licenze aggiuntive, che saranno comunque molto difficili da ottenere visto l’inserimento di Huawei all’interno della lista nera dell’amministrazione Trump. Il Dipartimento del commercio potrà comunque decidere di estendere ancora la licenza oltre il 19 agosto, scadenza dei 90 giorni.
Le domande che ora tutti si staranno facendo sono queste: Cosa succederà al mio dispositivo Huawei? Potrò continuare ad utilizzarlo con Android? Riceverà ancora gli aggiornamenti? Potrò installare tutte le app del Play Store?
Chi ha già acquistato uno smartphone Huawei può stare tranquillo in quanto per contratto, i dispositivi in commercio godranno di tutti gli aggiornamenti sia delle applicazioni che quelle di sistema; saranno al massimo i modelli non ancora in commercio a subire le conseguenze di questo ban. Huawei però non sta di certo a guardare e qualora Trump & C. decidessero andare avanti con questa presa di posizione, ci sarà App Gallery o addirittura Aptoide a sostituire il Play Store. Comunque vada Huawei saprà tirarsi su ma confidiamo nella buonafede di Google anche perché, questa vicenda di certo non giova a nessuna delle parti in causa.
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Non sono un fanboy di Huawei, non ho e non ho mai avuto un loro device e probabilmente qualcosa di vero c’è ma…da che pulpito viene la predica!
Negli anni scorsi gli USA, con la scusa della guerra preventiva al terrore, sono stati beccati più volte a spiare i Paesi stranieri (Edward Snowden! Echelon? Vi ricordano qualcosa?) e adesso, però l’ennesima volta, si mettono a fare i paladini della riservatezza e gli sceriffi del mondo?
Ma per favore…
Non possiamo darti torto 😛