Se volete provare alcune delle applicazioni Asus Zenfone 2 sul proprio dispositivo Android, avete la possibilità, grazie all’utente ThunderSky7 di xda che ha creato un porting di diverse applicazioni compatibili con Android Kit Kat o superiori.
Non è necessario l’accesso root per installarli !!!
Dopo IMEIChanger (vedi articolo) eccovi un’altro ottimo metodo per cambiare il numero IMEI di un dispositivo android. Questa volta non servirà installare alcun modulo ma è sufficiente avviare un terminale e digitare un codice. Il tutto può sembrare roba da smanettoni ma non è così; seguiteci passo passo e scoprirete un nuovo modo di concepire android, utilizzando la riga di comando, come si fa sui pc Linux 🙂
NOTA BENE:QUESTA GUIDA È UNA TRADUZIONE DI UN ARTICOLO DEL 2015; SE NON DOVESSE FUNZIONARE SEGNALATECELO CON EDUCAZIONE. GRAZIE!
Cos’è l’IMEI?
IMEI letteralmente sta per International Mobile Equipment Identity. L’indizio è nel nome, ma ogni dispositivo deve avere un IMEI unico per differenziarlo dagli altri. Quando si acquista un nuovo telefono cellulare è possibile notare l’IMEI sulla scatola o anche sulla ricevuta. Anche se dovete portare il telefono in riparazione, potrebbe essere necessario il numero IMEI, che sarà annotato per la garanzia e per l’identificazione.
Requisiti
Un dispositivo android con permessi di Root attivi
Guida
Installate Terminal Emulator for Android (DOWNLOAD)
Avviate Terminal Emulator e digitate SU
Inserite il comando echo ‘AT+EGMR=1,7, “NUMERO-IMEI” >/dev/pttycmd1 inserendo il nuovo numero IMEI al posto di NUMERO-IMEI
Riavviate il vostro dispositivo e verificate il vostro nuovo IMEI.
ATTENZIONE: Lo staff di androidaba.net non si assume alcuna responsabilità riguardo all’uso che farete di questa guida.
Guarda il video
Non esitate ad esprimere il vostro parere nella sezione commenti qui in basso.
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Da parecchio tempo girano svariate informazioni (spesso errate) che riguardano i virus e i malware presenti sul sistema operativo Android. Soprattutto gli utenti iPhone, infatti, affermano che Android sia un sistema operativo pericoloso, pieno di malware e virus che rubano le nostre informazioni e i nostri dati.
Sicuramente i malware per Android esistono, i virus per il sistema operativo di Google ci sono davvero e possono anche essere pericolosi, ma il fenomeno è molto più limitato di quello che si vuole fare credere. In questo articolo cercheremo dunque di fare un pò di chiarezza per quanto riguarda i virus e i malware attualmente esistenti per smartphone e tablet Android, in modo da sfatare qualche falso mito e da tranquillizzare gli utenti Android.
Come abbiamo detto, sicuramente il sistema operativo Android, grazie alla sua grande apertura (contrariamente ad iOS che è completamente chiuso e poco personalizzabile), è una piattaforma che attira tanti potenziali hacker che vogliano sviluppare e creare virus e malware per rubare i dati (o i soldi) degli utenti. E’ inutile negarlo, di virus e malware per Android ne sono già stati scoperti tanti e sicuramente altri verranno scoperti. Io, però, uso Android da oltre 4 anni senza alcun antivirus e non ho mai avuto alcun problema; anzi, non ho nessuna intenzione di installare antivirus e antimalware per Android, quindi non vi preoccupate perchè, con un minimo di attenzione e accortezza, i virus e i malware disponibili per Android non vi faranno nulla.
Tantissime società, aziende, persone e report vogliono diffondere il panico sui virus e sui malware realizzati ad-hoc per Android, ma la verità è diversa da quella che vogliono farci credere. In questo articolo faremo quindi chiarezza una volta per tutte sul discorso virus e malware per Android.
1. Esistono veramente
Qualsiasi cosa che acceda a internet può essere colpita da malware e virus. Windows, Mac, iPhone e anche Blackberry sono tutte piattaforme che rischiano di essere attaccate da malware solo per il fatto di accedere a Internet. E ovviamente Android non fa eccezione. In passato ci sono stati dispositivi Android colpiti da malware, ma si tratta di casi rari ed estremi e, in alcuni casi, anche di fake. Nonostante quello che è stato detto sui malware per Android, il sistema operativo di Google è uno dei più sicuri e protetti da questo punto di vista. E’ stimato infatti che meno dell0 0,001% di applicazioni per Android sia in grado di aggirare le misure di sicurezza di Google. In pratica, anche se il problema dei malware esiste, è qualcosa di estremamente ridotto, concentrato e limitato, nonostante tutto quello che venga detto in merito sul web e non solo.
2. Google sta utilizzando strumenti di sicurezza
Ci sono molte persone che pensano che Android sia una sorta di Far West. Pensano che lo sceriffo Google sia fuori città e che chiunque sia libero di fare ciò che vuole sul sistema operativo, ma questo ovviamente non è vero. Google utilizza potenti strumenti di sicurezza e di controllo delle applicazioni, sia in fase di approvazione per la pubblicazione sul Play Store che in fase di installazione delle stesse sugli smartphone degli utenti. Google utilizza vari livelli di sicurezza per proteggere gli utenti da virus e malware su smartphone e questi strumenti funzionano alla perfezione.
Come vedete, ci sono ben 7 livelli di sicurezza che proteggono gli smartphone degli utenti da virus, malware e applicazioni pericolose. Se un utente non fa qualcosa volontariamente (tipo installare APK manualmente), non rischia nemmeno di superare il secondo livello di sicurezza. Questo significa che è quasi impossibile che uno smartphone Android venga colpito da virus o malware tramite l’installazione di applicazioni e programmi.
3. iPhone non è immune
Nonostante quello che si dica, iPhone non è immune a virus e malware e non è una piattaforma così sicura come vogliono farci credere. Sicuramente è meno facile che iPhone venga colpito da virus e malware (se non ha il jailbreak), soprattutto perchè il sistema iOS è più chiuso e quindi è lasciata meno libertà di agire all’utente, ma questo non significa che iPhone sia immune a virus, malware e altri problemi. In effetti, infatti, Symantec (quella che produce antivirus come Norton) ha pubblicato un report in cui afferma che sono stati scoperti circa 400 buchi di sicurezza su iOS: sfruttando uno di questi un qualsiasi hacker potrebbe iniettare malware e virus sul dispositivo. Giusto per fare un confronto, nello stesso report Symantec ha rilevato solo 13 buchi di sicurezza su Android (contro i 400 di iPhone). Inoltre è stato recentemente scoperto che anche l’app Mail di iPhone non protegge correttamente le mail, lasciando agli hacker un piccolo spazio per attaccare i dati sensibili degli utenti (proprio per questo Apple sarà costretta a rilasciare presto un aggiornamento di iOS).
Ovviamente, poi, se un utente iPhone o iOS fa il jailbreak, il rischio di incappare in malware e virus aumenta esponenzialmente. Ricordo infatti che poco tempo fa, quando è stato rilasciato il tool per il jailbreak Evasi0n, il software ha installato sugli smartphone di 7 milioni di utenti un software assolutamente indesiderato e potenzialmente pericoloso.E ricordo che si parla di 7 milioni di utenti colpiti dal problema, non proprio noccioline.
4. Alcune app di sicurezza per Android sono inutili
Tutta questa atmosfera di paura e terrore per quanto riguarda virus e malware su mobile ha consentito a varie aziende di produrre (e fare comprare) agli utenti svariati software antivirus e antimalware, alcuni dei quali sono assolutamente inutili, delle vere e proprie fregature. Molte persone, infatti, hanno scaricato programmi antivirus e antimalware per proteggere i propri smartphone e i propri dati, senza però sapere cosa stavano effettivamente installando. Ovviamente ci sono applicazioni che funzionano bene e proteggono davvero il dispositivo Android, ma altre invece non servono a niente.
Norton & McAfee: hanno rilasciato per Android dei programmi assolutamente inutili, sfruttando la buona nomea che si sono fatte sulle app per PC Windows
NQ Mobile: nonostante le buone recensioni sul Play Store, molti utenti pensano che sia una truffa. Meglio starci lontano per sicurezza.
Apps a pagamento: Android è già abbastanza sicuro di suo, non ha senso pagare programmi antivirus e antimalware, non servono.
5. Alcune app di sicurezza funzionano davvero
Anche se molti programmi antivirus e antimalware per Android sono inutili e non servono a niente, come abbiamo detto ne esistono alcuni che hanno effettivamente una certa utilità. In particolare, ecco qualche programma che funziona davvero bene e che vi tornerà particolarmente utile per proteggere la vostra navigazione su Android:
360 Mobile Security: è un’app davvero ben fatta, con tante recensioni positive e una soddisfazione davvero elevata nei clienti. E’ leggero, potente e veloce e ha un desing davvero bello e curato. Permette di fare scansioni antivirus e antimalware, è gratuito e davvero utile per proteggere il vostro device Android. Avast!: è la versione Android del celebre antivirus per PC e desktop. Analizza i programmi installati per scoprire cosa effettivamente fanno sul vostro smartphone, che permessi richiedono, analizza eventuali URL durante la navigazione web e offre anche strumenti antifurto per rintracciare e ritrovare lo smartphone perso o rubato. Lookout Security & Antivirus: una utilissima applicazione per Android che combina sicurezza software e fisica. Protegge da virus e malware e permette di rintracciare e ritrovare lo smartphone perso o rubato. Riesce inoltre a rilevare quasi il 100% di malware e software pericolosi.
Altre app di sicurezza da prendere in considerazione
Sicuramente ci sono altre applicazioni antivirus e antimalware da provare su Android disponibili sul Play Store. In particolare vi consiglio di provare anche:
AntiVirus Security
CM Security
Dr. Web
F-Secure Mobile Security
Kaspersky Internet Security
6. Voi siete la vostra arma migliore contro virus e malware
In conclusione di tutto questo, possiamo però affermare che la vostra migliore arma contro virus e malware siete voi stessi. Questo perchè spesso e volentieri i virus e i malware non arrivano da soli, ma a causa vostra, magari tramite applicazioni che avete scaricato e installato inavvertitamente o manualmente. State attenti a quello che installate, soprattutto se sono APK scaricati da internet, magari da siti poco noti o poco sicuri. Provate a seguire queste semplici regole per proteggere smartphone e tablet Android da virus e malware:
leggete le recensioni prima di scaricare app dal Play Store
se scaricate APK, fatelo solo da siti affidabili e sicuri
leggete sempre i permessi richiesti dalle app
In questo modo, sicuramente il vostro smartphone o tablet Android sarà sicuro e protetto da virus e malware. Voi avete altri consigli?
Gli utenti hanno scelto applicazioni alternative a Whatsapp, non solo dopo che l’app è stata acquistata da Facebook, ma anche perché il famoso titolo include alcune limitazioni. Ad esempio, tramite la famosa applicazione di messaggistica istantanea avrete la possibilità di inviare foto e video, ma non altri file, al contrario di Telegram. Se non avete intenzione di abbandonare l’amato Whatsapp, potrete affidarvi ad una nuova applicazione italiana per risolvere il problema: InstantShare! Il titolo consente di inviare file di qualsiasi tipo attraverso WhatsApp, anche se in realtà permetterà di spedirli tramite qualsiasi applicazione.
L’applicazione è molto semplice e si appoggia a Dropbox per farvi caricare i file e restituirvi un link da condividere tramite qualsiasi applicazione. Lanciando InstantShare non dovrete far altro che caricare un allegato, attendere il caricamento e, infine, copiare o condividere direttamente il link generato tramite una delle vostre applicazioni, quindi anche attraverso Whatsapp. L’applicazione, inoltre, vi invierà una notifica non appena l’allegato sarà pronto per essere condiviso con altri. InstantShare è molto semplice da utilizzare, si appoggia a Dropbox per garantire privacy e affidabilità e, infine, il destinatario del file non avrà bisogno di InstantShare installata suo device per visualizzare gli allegati!
Siete stufi di come alcuni giochi ripagano i vostri progressi? Le monete che ricevete sono poche e volete finire il vostro gioco più velocemente e magari in modo sleale e quindi cercate trucchi in giro per il web? In realtà esiste un’applicazione che vi permette di modificare i dati del vostro gioco, ottenendo le monete che desiderate, senza scaricare altro. Parliamo di Game Killer, un’app che possiamo paragonare a Cheat Engine sul PC, perché, se lo conoscete già, funzionano circa allo stesso modo.
Game Killer funziona con quasi tutti i giochi, non va però con i giochi online multiplayer e cosa più importante, è necessario avere i permessi di root affinché funzioni. Ma vediamo nel dettaglio come hackerare un gioco
Hackerare un gioco
1.Scaricate e installate Game Killer | Download
2. Avviate Game Killer e avviate il vostro gioco (sulle ROM MIUI bisogna concedere i permessi per il popup)
3. Se è la prima volta che giocate bisogna fare un po’ di monete, altrimenti sarà impossibile usare i trucchi.
Come detto nel punto 3 bisogna avere già un po’ di monete, il necessario per comprare/vendere oggetti nel gioco. Se il gioco dà monete durante la partita, e non soltanto a fine livello, è possibile invece hackerarlo già durante la partita stessa. Il gioco sul quale ho fatto la prova è I, Gladiator e di seguito vi mostro il procedimento in ogni singolo passaggio.
Dopo aver completato il primo livello e guadagnato le prime monete (258 per l’esattezza), mi sposto nell’inventario. Quindi accedo a Game Killer attraverso l’icona (in alto a sinistra) e inserisco la cifra corrispondente alle mie monete, infine premo cerca e ‘AUTO IDENTIFY‘
Come potete vedere nell’ultima immagine, il valore è stato trovato in tutto ben 15991 volte! Quindi cambiamo il numero delle nostre monete vendendo o comprando un oggetto e procediamo come prima con Game Killer. Io ho venduto 2 oggetti: grazie al primo sono arrivato ad ottenere 289 monete in tutto e tramite la vendita del secondo a 345. Quindi, dopo la prima vendita ho rieseguito la ricerca su game killer (con il nuovo valore) ottenendo solo 5 risultati e dopo la seconda vendita ho ottenuto ancora 5 risultati come nelle foto seguenti.
Una volta ottenuti pochi risultati, modifichiamoli tutti aprendoli con un semplice tap e inserendo le monete che vogliamo ottenere. Non appena avremo finito, anche le monete del gioco diventeranno uguali a quelle inserite da noi!
E’ importante dunque avere già un discreto numero di monete per poterle far variare tramite acquisti/vendite ed effettuare tante ricerche quante necessarie per ottenere le giuste stringhe da modificare. Il procedimento funziona anche con le monete premium. Infine, come detto in precedenza, Game Killer dovrebbe funzionare con tanti giochi, quindi se lo userete fateci sapere se avete avuto successo o meno e con quale gioco l’avete usato!
Spesso abbiamo la necessità di trasferire file da Android al PC o viceversa e per farlo abbiamo bisogno del cavo adatto. Ci sono però molte applicazioni che permettono di far comunicare i dispositivi attraverso la connessione WiFi e in passato abbiamo già recensito due applicazioni: la prima è AirDroid che oltre a trasferire file, ci consente di gestire determinate applicazioni Android direttamente dal browser del PC. Un’altra applicazione invece è Pushbullet, un’estensione per chrome che permette lo scambio di file, appunti, URL, etc. Sono entrambe applicazioni per browser, quindi è possibile usarle su tutti i sistemi operativi.
Oggi invece voglio mostrarvi una guida con la quale possiamo INTEGRARE Android su Linux, precisamente su ambienti grafici KDE. Per farlo è necessario installare un’applicazione sul terminale Android e installare e configurare l’applicativo sulla nostra distribuzione Linux con KDE. Alla fine della procedura, saremo in grado di:
mostrare notifiche Android direttamente sul PC con tanto di sincronizzazione
mostrare notifiche chiamate e SMS sul PC
scambiare file, url e altro
controllare musica e video del PC direttamente da Android
mettere in pausa musica e video durante una chiamata
scambiare appunti
L’applicazione da installare sulla nostra distribuzione e su Android è KDE Connect e sia il PC che il dispositivo Android devono essere connessi alla stessa rete WiFi. Vediamo come installarla sul PC
Installazione KDE Connect su Kubuntu e Debian KDE
I repository sono già integrati su Kubuntu e Debian dalla versione 14.04, ovvero quella attuale. Seguite quindi i seguenti passaggi per l’installazione
Per configurare kde-connect, eseguite la seguente riga come utente normale, senza ‘su’. Il comando dovrà restituire il valore ‘true’.
$ qdbus org.kde.kded /kded loadModule kdeconnect
Adesso inserite l’ultima stringa per poter visualizzare kde-connect nel menu delle applicazioni
$ kbuildsycoca4 -noincremental
A questo punto non resta che installare l’app su Android
Android e configurazione finale
Per installare l’applicazione sul vostro terminale, potete cliccare QUI (compatibile anche con Lollipop).
Una volta installata, avviamo l’applicazione e assicuriamoci di essere collegati alla stessa rete WiFi, quindi vedremo il PC pronto per essere collegato.
Effettuiamo la richiesta e accettiamo sul pc
Quindi il nostro dispositivo sarà disponibile tra i dispositivi associati, e sul pc l’icona del nostro terminale Android diventerà verde.
A questo punto possiamo iniziare a interagire, ma assicuriamoci che tutti i Plugin (o perlomeno quelli che ci interessano) siano abilitati.
Clicchiamo sul nome del dispositivo dall’applicazione Android per visualizzare le funzioni disponibili: proviamo subito ‘Invia ping’ per verificare che il tempo di risposta sia breve e che tutto funzioni.
Ricevuta la notifica passiamo al telecomando multimediale che serve a gestire appunto le applicazioni multimediali in funzione su KDE. Nel mio esempio ho provato con Amarok. Le tracce vengono cambiate all’istante e così anche il volume. Il volume massimo dell’app Android si riferisce al volume massimo dell’applicazione multimediale di KDE, come potete notare nelle foto, e non al volume di sistema.
Soluzioni
Se il vostro terminale Android non riesce a connettersi, assicuratevi che il firewall non blocchi la connessione. Le porte usate da Android vanno da 1714 a 1764
Per problemi di compilazione con kde-connect, aggiornate il pacchetto libqjson-dev perché la versione deve essere uguale o superiore alle 0.8.1.
Rimozione
Per rimuovere kde-connect eseguite le seguenti righe nel terminale
Creare il primo backup dei dati su Android con G Cloud Backup
1. Scarica, installa e avvia l’app G Cloud Backup sul tuo Android. 2. Se è la prima volta che entri clicca sul pulsante È la prima volta che utilizzo G Cloud e registra un account gratuito con il tuo indirizzo email e una password.
2. Ti verrà richiesto di verificare la registrazione: seleziona Procedi.
3. Seleziona adesso i dati di cui vuoi creare una copia di backup: contatti, registro chiamate (ovvero la lista di chiamate perse, effettuate e ricevute), messaggi, immagini, video, musica, documenti e impostazioni di sistema. Per selezionare le voci basta un tap sul quadratino sulla sinistra per vedere apparire un segno di spunta. Quando hai finito tocca il pulsante Completato.
4. G Cloud Backup inizierà subito a copiare i dati selezionati sull’account online, da dove saranno raggiungibili e visualizzabili in qualsiasi momento, anche dal web. Se hai selezionato anche foto, musica e video potrebbe volerci un bel po’ prima che l’operazione venga completata, abbi pazienza…
Io preferisco salvare automaticamente i file multimediali su Dropbox con la funzione di caricamento automatico, comunque, così non ho bisogno di fare lunghe sessioni di backup. G Cloud Back lo uso per tutto il resto: messaggi, contatti, liste di chiamata e impostazioni.
5. G Cloud Backup è configurato per fare un nuovo backup automatico ogni giorno alla stessa ora, ma se vuoi puoi modificare/disattivare queste impostazioni dal menu delle opzioni, raggiungibile cliccando sul pulsante con i tre puntini sospensivi verticali in alto a destra e poi su Modifica pianificazione backup.
Ripristinare i dati su Android con G Cloud Backup
6. Per ripristinare i dati sul tuo vecchio dispositivo dopo un reset o anche su un nuovo telefono Android, basta installare nuovamente G Cloud Backup e accedere con i tuoi dati registrati, selezionando stavolta il pulsante Sono già un utente di G Cloud.
7. Adesso seleziona il dispositivo (G Cloud Backup supporta adesso il backup anche di dispositivi diversi sullo stesso account), apri il tab Ripristino e seleziona quali dati vuoi ripristinare sul tuo dispositivo Android, poi seleziona il pulsante Ripristina e conferma l’operazione. Nell’immagine seguente, per esempio, puoi vedere che ho deciso di riportare sul mio Android solo i dati del browser e i documenti:
8. E ancora una volta, abbi pazienza! Appena avrà finito G Cloud Backup ti avviserà con la schermata seguente:
GMD GestureControl, un applicazione che permette di creare sui telefoni o tablet android un qualsiasi tipo di gesture, con un livello di personalizzazione davvero elevato e che al contrario di quelle offerte dai tradizionali launcher possono funzionare in qualsiasi schermata.
Dopo un lungo periodo di lavoro il suo sviluppatore ha rilasciato una nuova versione sul Play Store che finalmente può essere utilizzata anche sui dispositivi aggiornati a Lollipop.
Ma le novità introdotte non finiscono però qui.
I principali cambiamenti riguardano l’interfaccia, che oltre ad aver adottato lo stile material design ora risulta profondamente semplificata e quindi molto più intuitiva da utilizzare rispetto al passato.
L’autore ha inoltre aggiunto anche nuove importanti funzionalità, come ad esempio quella che permette di sfruttare le gesture sulla lockscreen e addirittura a livello di singola applicazione.
Qui un breve video sul funzionamento:
Al momento non tutto risulta ancora perfetto, ma lo sviluppatore è già impegnato a correggere i vari bug esistenti.
ATTENZIONE: L’applicazione ha da il massimo con i permessi di ROOT; se non sapete cosa sia consulta questa GUIDA
Dopo aver visto come installare Windows (o altri sistemi operativi in con estensione IMG, vedi LINK) eccovi un’altra semplice guida per installare solo ed esclusivamente sistemi operativi Linux (Ubuntu e altri) semplicemente scaricando una sola applicazione.
Ecco alcuni esempi dei sistemi operativi che potrete installare:
Le opportunità di utilizzo che offre Android non finiranno mai di stupirci.
Ora vi mostreremo come è semplice installare un sistema operativo, che sia Windows o anche Linux dentro al vostro cellulare o tablet android.
Innanzitutto dovrete scaricare l’app che vi permetterà di far girare il nuovo O.S. e in questo caso ve ne segnaliamo 2:
Bochs DOWNLOAD
Qemu DOWNLOAD
Ci teniamo subito a dirvi che Bochs è un pò più lento ma stabile, mentre Qemu è più veloce ma abbastanza instabile (noi personalmente ci siamo trovati molto bene con Bochs).
Scaricate il file che avete scelto (in formato zip) ed estraetelo; dentro troverete due file, il file apk che dovete installare e un’altra cartella zip che dovete nuovamente estrarre. Avrete così un file apk installabile e una cartella SDL.
Ok, arrivati a questo punto il gioco è semplice: nella cartella SDL dovrete copiare il sistema operativo in formato IMG e mi raccomando non ISO che scaricherete ma rinominatelo chiamandolo C.
Se ad esempio avete deciso di scaricare Windows XP il file che scaricherete sarà windowsxp.img, voi rinominatelo in C.img
Una volta che il sistema operativo sarà copiato nella cartella SDL, copiate questa cartella nella memoria interna del vostro dispositivo (in SD Card per intenderci).
Windows XP e 95 DOWNLOAD
Ora non vi resta che avviare il programma installato (Bochs o Qemu) e avviare il vostro sistema operativo.
Questa procedura l’abbiamo testata con android Kitkat e precedenti, non sappiamo dirvi se va bene anche su Lollipop ma provate senza timore perchè la procedura non altera i file di sistema, quindi non creerà problemi al vostro dispositivo.
Eccovi alcune immagini dei due O.S. nei nostri dipsositivi 😛
Windows 95
Windows XP
ATTENZIONE:SE L’IMMAGINE DEL SISTEMA OPERATIVO CHE SCARICATE NON HA ESTENSIONE .IMG MA .ISO SEGUITE QUESTA GUIDA
COME COVERTIRE FILE ISO IN IMG
Per effettuare alcune operazioni, abbiamo bisogno di file in vari formnati, come ad esempio ISO, img. o dmg, vediamo quindi come trasformare un file in ISO o in altri formati in pochi minuti.
Di cosa abbiamo bisogno:
Win ISO per la conversione dei vostri file ISO che potete trovare qui: WinIso
Un PC con sistema operativo Windows
[Nota] In questa guida la procedura è effettuata per convertire un file ISO in img, ma funziona per ogni tipo di formato.
1. Per prima cosa scarichiamo WinIso e lo installiamo sul nostro PC.
2. Una volta che il programma è stato installato, ci troveremo di fronte alla seguente schermata, dove in alto al centro del programma troveremo la scritta Converti, e quindi ci clicchiamo sopra.
3. Andiamo ora a selezionare la sorgente, ovvero il file che vogliamo convertire all’interno del nostro PC.
4. Ora andiamo a selezionare la destinazione, ed il formato in cui lo vogliamo convertire il nostro file, nel nostro caso vogliamo convertire un file ISO in img. con destinazione il Desktop del nostro computer, clicchiamo quindi su Ok, e il Software in pochi minuto procederà alla conversione.
Abbiamo terminato, ora il nostro file è stato convertito con successo.