Come riportato dai colleghi di guruhitech.com, ieri la Guardia di Finanza di Napoli ha chiuso la bellezza di circa 700 siti internet e 300 canali social (soprattutto telegram) che trasmettevano o fornivano i link utili alla visione di streaming illegale.
La censura ha spazzato via praticamente tutti i siti e canali più gettonati; rojadirecta, area51deportiva, sportzonline, assiatv e tantissimi altri celebri siti ormai mostrano un messaggio inequivocabile:
SITO POSTO A SEQUESTRO
(This illegal site has been seized)
Il tutto è successo ieri, domenica 8 novembre, durante l’incontro di calcio Cagliari vs Sampdoria; a tutti coloro che seguivano il match tramite un abbonamento iptv illegale è comparso un messaggio in cui ricordava che l’abbonamento utilizzato non fosse regolare, mentre per chi seguiva lo streaming sui siti poi censurati, il messaggio recitava che i siti e le piattaforme sono state “sottoposte a sequestro per violazione sulle norme di proprietà intellettuale su ordine della Procura della Repubblica di Napoli“. L’avviso spiega inoltre che “la sottoscrizione o l’utilizzo di servizi di streaming illegale comporta la pena da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a euro 25.822″, in base alla legge sul diritto d’autore e avverte gli utilizzatori dei servizi pirata che i loro “dati di accesso costituiscono materiale probatorio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
Da anni siamo abituati a questo tipo di censure ma ieri il GDF ci ha dato davvero dentro, rendendo inaccessibili davvero una quantità di siti mai vista prima ed anche i tanto osannati canali Telegram che fornivano link giornalieri per la visione gratuita della maggior parte degli eventi sportivi di spicco giornalieri.
E così, a pochi mesi dalla prima “ondata” che ha visto anche il nostro sito androidaba censurato, ora è toccato anche ad altri subire lo stesso trattamento.
Il nostro sito, come descritto ampiamente in questo articolo, non ha mai offerto link diretti allo streaming ma è stato accusato di essere il punto di riferimento di hacker e pirati informatici che cercano di vedere illegalmente contenuti protetti da copyright. Essere un punto di riferimento ormai in Italia è un crimine.
C’è un modo per visitare i siti censurati?
I siti resi irraggiungibili dalla Guardia di Finanza in realtà non sono stati chiusi ma sono stati censurati in Italia; questo significa che i residenti all’estero non hanno problemi ad aprirli correttamente. Allo stesso modo, il geoblocco può essere raggirato utilizzando applicazioni o estensioni browser VPN, o DNS. Da telefonino basta infatti utilizzare una comune app tipo DNS Changer per bypassare il blocco, mentre da browser basta anche il plugin Hola VPN.
Per tutte le altre guide su VPN e DNS vi invitiamo a dare uno sguardo a queste due pagine:
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